Il futuro dell'EXPO

2000 _ Hannover, Germania

Sin dall'inizio il problema dell'Esposizione Universale di Hannover ( l'Expo intitolato all'uomo, alla tecnologia e all'ambiente ) è stato quello di assicurare un futuro sostenibile alle sue aree e alle sue architetture. Per contribuire alla soluzione del problema è stato creato da Bruno Kauhsen presso l'Ente Expo Workshop Expo 2000, il laboratorio internazionale che ha coinvolto CSIAA insieme ad altre istituzioni di ricerca e progetto europee nella messa a punto di modelli di riferimento possibili e adeguati al futuro dell'Expo.


Il modello proposto da CSIAA combina l'intervento su suolo e sottosuolo, edifici e infrastrutture dell'Esposizione Universale ad una modalità progettuale scandita nel tempo volta alla restituzione dell'area secondo una ri-naturalizzazione ibrida dell'esistente. In un processo che si sviluppa nel corso di un intero ventennio, grandi piani artificiali vengono progressivamente tessuti a coprire le sterminate aree vuote dell'Expo. Le nuove superfici artificiali sono ricoperte da uno strato di terra vegetale e diventano un laboratorio a cielo aperto di colture biodinamiche. Nei volumi ricavati al di sotto di esse trovano spazio complessi per la ricerca scientifica, luoghi di elaborazione culturale, di incontro e di dibattito, centri di produzione cinematografica e televisiva, teatri, sale da concerto, superfici per grandi eventi collettivi e spazi commerciali.


I padiglioni dell'Expo, conservati in base al loro valore di testimonianza architettonica, fungono da collegamento tra le due quote principali della nuova città della scienza.


Progettisti: Roberto A. Cherubini, Anna Laura Petrucci, Melanine Groothoff, Alessandro Lanzetta, Monica Marinangeli, Stefano Mondati, Maren Thiesmeyer

Since the beginning, the problem of the Hanover year 2000 World Exhibition - Expo for mankind, technology and environment - has been to assure a sustainable future to its fields and architectures. That's why Workshop Expo 2000 was established by the Expo Society and Bruno Kauhsen as an international association of research institutions - CSIAA in between them - having its aim in developing practicable models for the future of the Expo.

CSIAA's model for the Expo plans a long-term transformation into an hybrid re-naturalisation site of the World Exhibition ground and underground, buildings and infrastructures. During a 20-years-lasting process, all empty areas of the Expo are going to be over-roofed by a built-up artificial ground with a top natural surface hosting experimental fields for bio-dynamic agriculture, and below covered spaces for research laboratories, media centres, theatres and concert halls, meeting areas for sport and collective events, commercial opportunities.

Expo 2000 pavillons, chosen by their architectural value and preserved, are going to be used as a connection between the main levels of the new research settlement.


Project team: Roberto A. Cherubini, Anna Laura Petrucci, Melanine Groothoff, Alessandro Lanzetta, Monica Marinangeli, Stefano Mondati, Maren Thiesmeyer