L'area del porto vecchio di Valencia dopo la Coppa America

2007 _ Valencia, Spagna

L'architettura ibrida di una duna artificiale - ora una bassa collina di essenze mediterranee che ospita al suo interno l'intero sistema dei parcheggi del settore, ora una struttura praticabile sulla copertura, aperta verso l'acqua a coprire spazi per attività pubbliche ed edifici a destinazione speciale - organizza per il futuro di Valencia dopo l'evento Coppa America, nuove relazioni tra edifici vecchi e forme nuove lungo il fronte d'acqua del porto, offre nuove opportunità d'uso alle banchine, costituisce una barriera acustica al nuovo porto container poco distante e svolge una funzione di mitigatore climatico, deviando i venti dominanti estivi ed invernali. Lungo la linea di costa, la duna si organizza secondo il massimo di complessità: è una passeggiata urbana su fondo naturale dalla spiaggia verso le marine, ospita officine per le imbarcazioni, servizi commerciali e parcheggi sotto le volte metalliche delle sue parti artificiali, ingloba nelle sue forme il sistema dei ponti pedonali girevoli proposto dal progetto per superare il canale senza interrompere la navigabilità delle sue acque. Nella sua parte più interna, tra il porto e il centro città, la duna si sdoppia, offre un sistema di spazi pubblici aperti sul crinale e dispone tra i suoi due bracci le architetture di un insediamento abitativo di nuova concezione, destinato ai ceti sociali giovani, dinamici ed economicamente affluenti attesi in città nel prossimo decennio. Un insediamento ispirato a nuove forme di gestione del rapporto tra privacy e sociale, tra casa e lavoro, tra sport, cultura e intrattenimento. Un insediamento basso di architetture domestiche ricche di spazi aperti privati, combinato a spazi pubblici e a corpi più alti traslucidi a destinazione speciale e pelle fotovoltaica, attraversato da una fitta rete di ponti pedonali collegati ai mezzi pubblici e ai parcheggi dei residenti sotto la duna.


Progettisti: Roberto A. Cherubini, Antonio Menghini Calderón, Anna Esposito, Stefania Beciani

The hybrid architecture of an artificial dune- at some points a low hill with a mediterranean essence that houses parking lots in its inner core, and at other points an artificial structure, walkable on the cover, open toward the sea and holding spaces for public activities and buildings with special purposes- creates new connections between old buildings and new structures along the harbour's waterfront of Valencia, after the America's cup event. It offers new ways of using the quays, creates an acoustic barrier against the container port close by, and mitigates the climate, diverting the summer and winter prevailing winds. Along the coastline the dune is a complex element: from the beach toward the marinas it is an urban promenade with a natural background, it houses shipyards, commercial services and parking lots under the metal vaults of its artificial parts. The promenade also incorporates the system of pedestrian swing bridges that the project uses to cross the canal without interrupting the navigability of its waters. At its inner part, between the harbour and the centre of the city, the dune is split in two parts. It offers a system of public open spaces on the crest, and, in between its arms, it holds the architecture of an experimental housing settlement. It accommodates a young, dynamic, wealthy social class, expected in the city within the next decade. This settlement is inspired by new ways of balancing privacy and social life, house and job, sport, culture and entertainment. It is a low-rise housing settlement with many private open spaces, combined with public spaces and taller translucent buildings with special purposes and a photovoltaic skin, crossed by a network of pedestrian suspended walkways connected to public transportation and the residential parking lots under the dune.


Project team: Roberto A. Cherubini, Antonio Menghini Calderón, Anna Esposito, Stefania Beciani